FONDI D‘INVESTIMENTO EUROPEI
Un nuovo fondo di investimento alternativo: il RAIF lussemburghese

Lorenzo Gianello, socio fondatore di Finconsulting Sarl ( ), consulente di direzione ed imprenditore attivo nel settore finanziario da oltre 15 anni, sottopone all‘attenzione dei lettori la nuova tipologia di fondo di investimento alternativo lussemburghese, il RAIF.
La legge del 23 luglio 2016 ha introdotto in Lussemburgo una nuova categoria di fondi di investimento alternativi, il RAIF (Reserved Alternative Investment Fund, ovvero fondo riservato alternativo di investimento), arricchendo in tal modo il già vasto panorama di fondi presenti nel Granducato.
Il RAIF è in linea con la Direttiva 2011/61/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio sui gestori di fondi di investimento alternativi (la AIFMD), nel cui ambito di applicazione rientrano tutti gli organismi di investimento collettivo diversi dagli UCITS (fondi che investono essenzialmente in titoli quotati su borse pubbliche).
In sostanza, la AIFMD ha introdotto un nuovo sistema di supervisione finanziaria dei fondi in questione, che pone la regolamentazione al livello del gestore del fondo piuttosto che del fondo stesso, ed un passaporto europeo per i gestori autorizzati che intendono commercializzare i propri fondi alternativi nei confronti degli investitori qualificati all‘interno dell‘Unione Europea.
Nello specifico, il RAIF deve designare quale gestore una società autorizzata ai sensi della AIFMD e non è soggetto nè ad approvazione preliminare nè successiva da parte dell‘organo di vigilanza lussemburghese (CSSF). La CSSF esercita sul RAIF una supervisione indiretta, cioè non sul fondo ma sul suo gestore.
Secondo Lorenzo Gianello, i principali vantaggi del RAIF sono la velocità di accesso al mercato, visti i tempi necessari per la commercializzazione sensibilmente ridotti, e l‘estrema flessibilità nella determinazione degli attivi in cui il fondo può investire e della politica/strategia di investimento.
Il RAIF può essere costituito sia come fondo comune di investimento che come società di investimento a capitale variabile (SICAV), ed avere una struttura umbrella, cioè a comparti multipli per ciascuno dei quali vige il principio della segregazione delle attività e passività.
I RAIF devono adottare una procedura di offerta, essere istituiti davanti ad un notaio ed iscritti in uno specifico albo della Camera di Commercio.
La possibilità di creare veicoli d’investimento alternativi rapidamente disponibili e decorellati dai mercati finanziari, con molteplici tipologie di sottostante quali beni immobili, quote societarie non quotate, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, microcredito, forex, opere d’arte, materie prime, metalli preziosi, software, brevetti, orologi da collezione e molti altri è attualmente molto ricercata dai gestori finanziari.
Nel corso degli anni, grazie al suo quadro politico/regolamentare stabile e proteso all‘innovazione ed allo sviluppo del business, il Lussemburgo ha posto l’industria dei fondi in condizione di affrontare al meglio le continue sfide di un mercato sempre più regolamentato, attestandosi come uno dei principali centri finanziari mondiali.
Oggi, a distanza di poco più di un anno dalla sua introduzione, Lorenzo Gianello ritiene che il cospicuo e crescente numero di RAIF venuti alla luce confermi come anche questo nuovo prodotto lussemburghese, dalle indubbie ed incoraggianti prospettive di crescita, sia stato già accolto molto favorevolmente da gestori ed investitori professionali internazionali e risponda in pieno alle loro esigenze.